SPUNTA LA LUNA DA RIVAMONTE

Di Paolo Boccalini

 

…Spunta la Luna dal monte

Tra volti di pietra

Tra strade di fango

Cercando la Luna, cercando

Danzandoti nella mente

Sfiorando tutta la gente

A volte sciogliendosi in pianto…..

(P.Bertoli / Tazenda)

 

Forse la colpa sarà stata dei primi sussidiari delle scuole elementari che ci hanno offerto un’immagine affascinante della Luna sia per quanto concerne l’aspetto iconografico che le descrizioni più o meno fiabesche, tranquillizzanti e coinvolgenti a livello empatico, soprattutto per chi possedeva un animo ricettivo e sensibile ai fenomeni ed elementi naturali che avvolgevano la nostra esistenza.

Poi può accadere che ci sia chi interpreta, secondo un’impostazione pessimistica del proprio carattere (purtroppo molto diffuso), in chiave triste la presenza del nostro satellite equiparandolo ad un sasso tenebroso sopra la nostra testa che per puro caso non ci cade addosso. Ci sono numerosi scrittori, registi etc. che dipingono la Luna quale colpevole di causare vapori ed istigazioni mefitiche incentivando sindromi come la licantropia  ed altre attività criminogene volte a deprimere la simpatia nei confronti del satellite. Personalmente, preferisco considerarlo come una superficie illuminata alla stregua di una lanterna delicata e leggera da ammirare in quanto ha sempre fornito positivi pretesti alla fantasia contribuendo ad un’elaborazione dei miti e di una miriade di spunti poetici ed emozionali e, di conseguenza, in grado di provocare con il suo magnetismo sensazioni psicofisiche che possono aiutare a compensare il disvalore, troppo spesso prodotto dagli elementi umani e terrestri. 

Franco Del Moro, con questa sua opera, ha contribuito a fronteggiare tutti questi disfattisti, dando un duro colpo ad ogni forma di terrorismo lunare, riportando il tutto in termini introspettivi, sentimentali e spirituali.

Ha creato, praticamente con Lusor di Luna un “telescopio musicale”, come una specola astronomica impostata sulle Dolomiti, che ci avvicina la Luna mediante armonie assolutamente ben congeniate in una straordinaria sintesi proteica, amalgamando motivi che riescono ad infondere un notevole impulso ad emozioni positive. Rinfrancano il nostro spirito, facendolo distaccare dalle discariche e discrasie terrene. Ci ritroviamo dentro “progressioni e ritardi ” propri delle composizioni barocche di Joseph Bodin de Boismoirtier eseguite con le sue cornette ed hautbois. Ad un certo punto, come per incanto, affiorano le energiche riprese create dalle svisate di chitarra alla Mike Oldfield, intervallate da motivi al pianoforte che con tipica discrezione ci ricollegano a Michael Nyman. Poi vi sono altre sorprese che un ascoltatore  potrà riscontrare, come, ad esempio, la cavernosa, ma al contempo emozionante, tonalità del mitico organo Hammond, che ci riporta alla mente tutti i suoi protagonisti come l’olandese Rick van der Linden degli Ekseption. Questo disco, come del resto tutti gli altri composti da Franco, dà la possibilità di collocare le sue armonie in ambiti che ci trasmettono una particolare emozione, creando un’interazione simbiotica che va a colpire i nostri sentimenti nel senso più olistico del termine.

A questo riguardo ho pensato di darne una copia al mio amico Giancarlo Guerrini, tra i più competenti ed attivi organizzatori del Cammino di Santiago di Compostela, il quale provvederà a diffonderne le armonie presso S. Nicolas de Puente Fitero, edificio medioevale di notevole interesse architettonico in stile romanico/gotico che affiora, come per magia, da un mare di spighe di grano di solito mosse da sottile brezza, utilizzato in tempi antichi quale stazione di posta per viandanti e gitani, oggi tornato, dopo secoli di abbandono ed a seguito di sapienti e recenti restauri , di nuovo hospital, dove accogliere, curare e rifocillare i pellegrini. Proviamo ad immaginare l’atmosfera che scaturirà con la diffusione della musica di Lusor di Luna tra le  capriate illuminate esclusivamente da candele mentre i pellegrini, rifocillati, consumano il loro pasto riuniti attorno a tavoli fratini. 

Il disco ed il booklet allegato è arricchito dalle illustrazioni di Michela Genovesi, che con la sua sensibilità artistica riesce a rendere e completare il senso delle sinfonie con eccezionale coerenza introspettiva, requisito dimostrato anche nelle illustrazioni di vari libri di Ellin Selae, permettendo, così di raggiungere un’alta soglia di trascendenza nelle varie opere trattate. Oltretutto in quest’ultimo lavoro ha disegnato, mirabilmente, una ragazza assopita sotto la Luna che mi ricorda inequivocabilmente il disegno qui sopra contenuto nel mio primo sussidiario che sessant’anni fa mi fece innamorare del nostro satellite.

I Latini affermavano “per aspera ad astra”, ovvero  raggiungere le stelle attraverso le asperità della vita: ebbene io preferisco raggiungerle non con perigliosi sentieri ma con l’aiuto fattivo delle  armonie di Franco Del Moro e degli onirici disegni di Michela Genovesi.

A chiusura di questa chiacchierata mi sento di dover dedicare a Franco e Michela un pensiero di Hannah Arendt:

 

“Anche nei tempi oscuri abbiamo il diritto di

attenderci una qualche illuminazione. Ed è molto

probabile che ci giungerà non tanto da teorie o da

concetti, quanto dalla luce incerta e spesso fioca

che alcuni uomini e donne, nel corso della loro vita

e del loro lavoro, avranno acceso in ogni genere di

circostanze, diffondendolo sull’arco del tempo che

fu loro concesso di trascorrere sulla terra.”

 

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Gli acquarelli originali del booklet di “Lusor di Luna” di Michela Genovesi

Incorniciati ed esposti nella redazione di Ellin Selae

 

Un raggio di Luna…

 

Lusor di Luna al cospetto  della cima  nord del San Sebastiano

…questi sono gli ambienti magici che hanno ispirato la musica…

 

L’ambiente dove è stato registrato Lusor di Luna

e una piccola parte degli strumenti usati…

 

San Nicolas  de Puente Fitero, hospital lungo il Cammino di Santiago

 

 

 

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